Da diversi anni, Nestlé si impegna attivamente per supportare lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali e consolidare la presenza del Gruppo nell'ecosistema dell'innovazione.
Barbara Vita, Head of Innovation Beyond The Core del Gruppo Nestlé in Italia, racconta il valore di questa sinergia.
Quali sono le vostre aspettative per questa terza edizione del Programma?
Partecipare come partner al programma Terra Next per il terzo anno è il frutto dell’importanza e del valore che riconosciamo al progetto, il che significa supportare lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali. Tramite questa collaborazione abbiamo l’obbiettivo di focalizzare al meglio le nostre strategie di crescita sostenibile, valorizzando e accelerando la relazione tra grandi aziende e startup, così da favorire la collaborazione e lo scambio di competenze.
Tra le tre aree di interesse della call, c’è un tema che avete particolarmente a cuore?
Le aree che ci vedono impegnati nel programma sono importanti tutte allo stesso modo per il nostro Gruppo. La transizione verso un sistema alimentare rigenerativo è un’area su cui lavoriamo per la protezione e il risanamento dell’ambiente. Un percorso intrapreso per guardare oltre la sostenibilità, evolvendo la nostra visione e il nostro saper fare con l’obiettivo di proteggere, rinnovare e reintegrare le risorse che utilizziamo. Un’altra area strategica per il Gruppo è rappresentata dalla Nutraceutica: attraverso investimenti in innovazione e mettendo a frutto le ricerche scientifiche più avanzate, ci adoperiamo promuovendo il ruolo terapeutico della nutrizione per migliorare significativamente la qualità della vita delle persone.
Dal vostro osservatorio, quali sono gli ambiti della bioeconomia su cui vedete maggiore fermento da parte delle startup?
Dalla nostra esperienza, la sostenibilità degli imballaggi è tra i settori più effervescenti e con maggiori margini di crescita. Per questa ragione, abbiamo investito 5 milioni di euro nel fondo italiano di venture capital Eureka! Fund: una collaborazione che abbraccia innovazione e sostenibilità con l’obbiettivo di promuovere l’introduzione di soluzioni di imballaggio innovative, migliorando la qualità dei processi di raccolta e riciclo e aumentando l’adozione di plastica riciclata a uso alimentare. Queste iniziative ci permettono, da un lato, di sostenere e valorizzare il lavoro delle realtà imprenditoriali, dall’altro, portare nuove idee e scambi che arricchiscono i nostri approcci aziendali e le strategie di crescita del Gruppo.
Nella vostra esperienza quali sono le maggiori necessità delle imprese innovative nel settore della bioeconomia? E come Terra Next può contribuire maggiormente alla crescita di queste imprese?
Stare al passo con il dinamismo del mercato e un consumatore sempre più attento è una delle nostre sfide prioritarie, per questo, abbiamo l’esigenza di rendere i processi sempre più veloci sia a livello globale che locale (in Italia). Allo stesso tempo diventa cruciale la collaborazione con realtà esterne, in particolare, nel settore dell’innovazione favorendo lo scambio di conoscenze e competenze. Le nuove idee e i nuovi pensieri che nascono da questo tipo di collaborazioni arricchiscono gli approcci aziendali e le strategie di crescita delle imprese coinvolte, tenendo sempre in considerazione che, oltre agli attori coinvolti direttamente, è poi il consumatore finale a beneficiare di prodotti e/o servizi innovativi frutto del lavoro sinergico tra azienda e startup.
Quanto è maturo, dal vostro punto di vista, l’ecosistema della bioeconomia in Italia? Oltre a Terra Next, ci sono attività che vi vedono coinvolti direttamente? Perché?
Il settore della Bioeconomia in Italia è in costante e progressiva crescita con un valore della produzione sempre più elevato e con incoraggianti segnali di vivacità dai comparti più disparati. Tra questi, il contributo più rilevante è dato dalla filiera agroalimentare che, nonostante le dinamiche inflattive, continua a recitare un ruolo determinante per il suo sviluppo. Per questa ragione, il Gruppo, oltre a partecipare attivamente in Terra Next, supporta e investe in realtà come Agritech, uno dei cinque Centri di Ricerca finanziati dal PNRR, della quale è socio fondatore ed ha la presidenza del Comitato Strategico industriale. Agritech, infatti, ha l'obiettivo di sviluppare tecnologie innovative nel settore agricolo, perseguendo cinque obiettivi principali: Resilienza, Circolarità, Basso Impatto, Recupero, Tracciabilità/Sicurezza.